Milano

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Iniziai il mio viaggio di malavoglia. Un esilio più che un viaggio, devo precisare.

Sperimentai sulla mia pelle curata tante esperienze poco piacevoli che ora mi fanno sorridere, ma al momento ridere non mi facevano affatto. Ebbi delle rivelazioni che misero in dubbio le mie ferree credenze sui collegamenti tra La Ferrari e la felicità, che scossero le mie convinzioni sulle donne e sugli uomini, che svelarono segreti dei miei genitori.

Ad esempio. Scoprì che il profumo della felicità è difficile da individuare dentro una pizzeria. O che qualche banconota in tasca e il pensiero di vestiti puliti può regalare tante emozioni felici. Che per pensare serve silenzio. Come puoi pensare quando ti trovi perennemente nel chiasso?

Scoprì che anche attraverso i vestiti di classe si può sentire il cuore infranto, il bisogno di conforto e che io non posso rifiutarlo ad un amico.

Scoprì che il museo dei miei sogni incita di vivere il sogno ma custodisce anche i pezzi preziosi per l’anima.

Stefano

Coprì che tenere dentro una quantità enorme di dolore fa impazzire e non lascia andare avanti.

Che a volte non serve saperlo fare per farlo bene. Basta farlo con cuore.

Che proprio nei momenti quando vorresti essere perfetto rischi le figure da imbecille più clamorose.

Che proprio nel momento in cui avresti voluto presentarti nel modo migliore, agisci d’impulso. Rischiando tutto. E fai centro.

Che il paradiso esiste.

Che la vita ha l’abitudine di entrare in scena con il costume completamente diverso da come ci si aspetta.

Che tutto può crollare in un attimo. Ma che si può risalire anche dal fondale più profondo. Se hai chi ti tira fuori, però.

Che quel creatore di capolavori di ingegneria ed eleganza che nascondeva gli occhi e forse di più, l’anima, dietro gli occhiali da sole neri aveva ragione – la Ferrari migliore è la prossima.

Che non è mai tropo tardi per essere la versione più elegante di te stesso. 

Che i genitori possono essere più di quello che sembrano e che possono nutrire dei sentimenti e giudizi più elevati di quello che avresti mai immaginato.

Che ad un certo punto nemmeno le rivelazioni scioccanti della donna che ti ha messo al mondo ti possono far crollare, anzi, ti rendono più forte e migliore.

Che il miglior amico può non soltanto sollevare dai bassifondi ma anche aiutare a volare in alto.

Che, dopotutto, la felicità è piuttosto facile. Che la felicità è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita. Che la felicità non è un problema, come non lo è la Ferrari; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.

Che la felicità non è altro che il profumo del nostro animo.

Il animo che profumo ha?

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